“L’arte di essere felici”

Per me è stato sorprendente scoprire che “L’arte di essere felici” è il titolo di un manoscritto di Arthur Schopenhauer , il filosofo tedesco generalmente lo associavo a una delle sue famosi frasi: “la vita oscilla come un pendolo avanti e indietro, tra dolore e noia”.

Grazie al romanzo di Jalom “ la cura Schopenhauer” ho iniziato ad amare un lato meno noto del filosofo.

Schopenhauer era un pessimista estremo, pensava che vivessimo nel peggiore dei mondi possibili e che la felicità fosse solo un’illusione.

Chi più di lui può aiutarci ad individuare i suggerimenti utili per combattere dolore e noia.. per evitare sofferenze inutili e provare ad essere più felici.. proviamo quindi ad addentrarci nelle 10 regole di Schopenhauer per essere felice qui e ora.

Le chiavi della felicità, secondo Schopenhauer

1. Evita l’invidia e i confronti

Nulla è implacabile o crudele come l’invidia”, disse Schopenhauer.

L’invidia è una delle emozioni più negative che possiamo provare perché ci condanna a uno stato di insoddisfazione permanente, allontanandoci dalla felicità. Confrontarci con gli altri implica dedicare tempo ed energia a un compito infruttuoso in cui quasi sempre perdiamo, perché di solito ci confrontiamo con quelli che pensiamo essere più ricchi, capaci o felici. Pertanto, il primo passo per essere felici è smettere di confrontarci, e capire che l’invidia non ha senso perché siamo tutti diversi.

Dato che è utopico eliminare il confronto possiamo soffermarci sulla diversità qualitativa invece che sul confronto quantitativo, potremmo scoprire che la somma è sempre uguale a zero.

2. Smettila di preoccuparti dei risultati

Schopenhauer disse che prima di intraprendere qualsiasi progetto o prendere una decisione importante, dovremmo riflettere a lungo su di esso ma, una volta fatto il passo, dobbiamo smettere di preoccuparci ossessivamente dei risultati. Il filosofo ci incoraggia a dare il meglio di noi stessi e a rimanere con l’intima soddisfazione di aver fatto del nostro meglio, senza essere troppo ansiosi per i risultati ottenuti, perché spesso non dipendono neppure esclusivamente da noi.

A volte possiamo anche prendere la decisione sbagliata, diamoci il permesso di farlo, questo ci può aiutare a cambiare le cose quando è possibile, e ad accettare serenamente le conseguenze.

C’è sempre un lato positivo nascosto in qualsiasi situazione.

3. Segui il tuo istinto

Schopenhauer pensava che ci fossero persone molto creative e altre più logiche, persone portate all’azione e altre alla contemplazione. Pertanto, uno dei suoi consigli per essere felice è lasciarsi portare dall’istinto e non andare contro la nostra natura.

Per commentare Schopenhauer cito Nietzsche: “Diventa che sei”.

Solo trovando la nostra passione autentica possiamo essere felici.

4. Fai in modo che la tua felicità dipenda solo da te

Schopenhauer incoraggiava l’autosufficienza. Spiegava che se la nostra felicità dipende dagli altri, allora non è nostra. Considerava che “la felicità appartiene a coloro che sono autosufficienti, perché tutte le fonti esterne di felicità e divertimento sono, secondo la loro specie, insicure, difettose, fugaci e soggette al caso”. Per questo motivo, incoraggiava a cercare le ragioni per essere felici dentro di noi, non fuori.

Gli altri e il mondo esterno possono essere una fonte inesauribile di felicità, ma devono essere il valore aggiunto, dobbiamo riconoscerci il potere di poter cambiare il mondo esterno e sentire che ne possiamo fare a meno.

5. Limita i tuoi desideri

Schopenhauer, profondamente influenzato dalla filosofia buddista, pensava che per essere felici dobbiamo limitare i nostri desideri. Pensava che desiderare continuamente ci sprofonda in una spirale di insoddisfazione che ci porta a rincorrere cose che non finiranno mai di soddisfarci, perché genereranno nuovi bisogni e desideri. Pertanto, era profondamente convinto che uno dei segreti per essere felici è desiderare molto meno.

Soddisfare desideri autentici può dare gioia. E’ molto più difficile individuare i propri desideri autentici che soddisfarli; spesso senza esserne consapevoli inseguiamo desideri “contaminati” indotti dalle figure di riferimento o dalla società, questo potrebbe spiegare la mancata soddisfazione.

6. Controlla le tue aspettative

Schopenhauer non solo ci incoraggia a limitare i nostri desideri, ma anche le nostre aspettative, perché queste sono spesso la causa dell’infelicità. Ogni aspettativa che non è soddisfatta è un terreno fertile per la frustrazione. Infatti, egli affermava che “invece di speculare sulle possibilità favorevoli, inventando centinaia di illusioni speranzose, tutte gravide di delusione se non soddisfatte, dovremmo concentrarci su tutte le possibilità avverse, che ci porterebbero a prendere delle precauzioni”. In altre parole, ci incoraggia a sviluppare una visione più realistica che ci permetta di affrontare gli ostacoli, invece di nutrire false aspettative che ci rendono infelici.

Avere aspettative idealizzate o magiche ci porta a frustrazione certa, avere aspettative realistiche ci offre due opzioni, che vengano soddisfatte o che ci sorprendano positivamente.

7. Valuta ciò che hai come se dovessi perderlo domani

Valorizzare ciò che abbiamo: salute, famiglia, amici. Raramente pensiamo a ciò che abbiamo; ma sempre a quello che ci manca”.

Gioire per quello che abbiamo è un modo eccellente per coltivare la felicità.

8. Sii compassionevole con te stesso

Schopenhauer diceva che “la gentilezza è come un cuscino, che anche se non ha nulla dentro, almeno smorza le devastazioni della vita”.

Analizzare i nostri errori può aiutarci ad evitarne altri, a conoscere il nostro funzionamento, i nostri punti di forza e le nostre fragilità. Anche questo però va fatto con gentilezza e comprensione, senza rimproverarci o auto-flagellarci.

Aboliamo il senso di colpa risarcendo il torto fatto.

9. Bilancia l’attenzione tra il presente e il futuro

Schopenhauer pensava che uno squilibrio tra l’attenzione che diamo al presente e quella che diamo al futuro, può far sì che l’uno rovini l’altra. In sostanza, ci esorta a elaborare progetti, ma restando con i piedi per terra, godendoci il qui e ora, senza rinviare la felicità ad un futuro che potrebbe non arrivare mai. La sua idea era che non dovremmo ipotecare la nostra felicità per un obiettivo futuro, ma nemmeno dovremmo essere troppo offuscati da un’avversità presente per pensare che il futuro non ci porterà niente di positivo. La chiave sta nel muoversi con scioltezza nel tempo, per trovare in ogni momento ciò di cui abbiamo bisogno per andare avanti.

10. Intraprendi e impara, sempre

Schopenhauer disse “non c’è vento favorevole per coloro che non sanno in che porto stanno andando”. Pertanto, attribuiva sempre una grande importanza ai piani e ai progetti futuri, che apportano una buona dose di entusiasmo alla vita. Quando restiamo nella nostra zona di confort, senza imparare nulla o progettare nuove sfide, ci spegniamo un poco alla volta ogni giorno. Pertanto, per essere felici, dobbiamo andare avanti continuamente, imparando sempre qualcosa di nuovo e ponendoci nuove sfide che ci consentano di crescere come persone.

La lezione schopenhaueriana ci è fondamentalmente consegnata dal suo capolavoro “Il mondo come volontà e rappresentazione (1819)”: secondo Schopenhauer il mondo che conosciamo è il risultato della nostra personale rappresentazione. Questione di prospettive, punti di vista. Questo significa che la nostra conoscenza dei fenomeni passa attraverso il filtro di una interpretazione del tutto soggettiva: è questo il senso del dire che «non esiste il Sole, ma l’occhio che guarda il Sole». Sotto il velo del pensiero si nasconde la poesia.

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